Con il nuovo aggiornamento di Google, l’esperienza utente diventa fattore di ranking

Con un post ufficiale sul Webmaster Central Blog Google annuncia un nuovo fattore di ranking: la User Experience

Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e cosa questo nuovo update significherà per la SEO (Search Engine Optimization – Ottimizzazione per i motori di ricerca)

Google Page Experience: le caratteristiche del nuovo update

Con il nuovo fattore di ranking, se Google ritiene che il tuo sito non offra una buona User Experience non lo classificherà così come è adesso.

Infatti il nuovo algoritmo di indicizzazione terrà conto di nuovi parametri legati all’esperienza che il sito offre all’utente per determinare l’assegnazione del ranking.

Per conoscere nel dettaglio le specifiche tecniche dei vari criteri è possibile consultare la guida ufficiale che Google ha messo a disposizione, ma in breve mirano a comprendere come un utente percepisce l’esperienza di una pagina web.

Alcuni di essi sono già fattori di posizionamento legati alla qualità della navigazione, come la velocità di caricamento della pagina, l’ottimizzazione per i dispositivi mobili, il protocollo di sicurezza HTTPS e il corretto upload dei contenuti (per esempio considerando la presenza di inserzioni pubblicitarie invasive che cambiano posizione durante la creazione del layout della pagina).

Altri parametri sono molto legati all’usabilità e si chiamano Core Web Vitals, già preannunciati agli inizi di maggio sul blog Chromium e progettato per aiutare i proprietari di siti a misurare l’esperienza dell’utente che forniscono in termini di caricamento, interattività e stabilità visiva.

Come dice Google infatti

I Core Web Vitals sono un insieme di metriche centrate sull’utente che quantificano gli aspetti chiave della User Experience. Misurano le dimensioni dell’usabilità del web come il tempo di caricamento, l’interattività e la stabilità dei contenuti durante il caricamento (in modo da non toccare accidentalmente quel pulsante quando si sposta sotto il dito – che fastidio!)

I Core Web Vitals non sono immutabili, il che significa che potranno cambiare di anno in anno in base a ciò che gli utenti si aspetteranno da una buona esperienza di pagine Web.

criteri Google Page Experience

Fonte Google Webmaster Central Blog

Questi fattori considerano i seguenti aspetti:

  • Largest Contentful Paint (LCP): misura le prestazioni di caricamento, per fornire una buona User Experience è meglio che si completino entro 2,5 secondi dall’avvio della pagina;
  • First Input Delay (FID): misura l’interattività, che deve essere inferiore a 100 millisecondi;
  • Cumulative Layout Shift (CLS): misura la stabilità visiva, che è consigliabile mantenere inferiore all’indice 0,1.

Quest’ultima metrica controlla appunto se la pagina è stabile una volta caricata.

Per esempio verifica se immagini, contenuti e pulsanti si spostano all’interno della pagina, come in questo caso in cui mentre l’utente sta per premere il pulsante di annullamento d’ordine, poco prima del click questo si sposta

Fonte Google Webmaster Central Blog

L’ottimizzazione per questi fattori rende il Web più piacevole per gli utenti su tutti i browser Web e aiuta i siti a evolversi verso le aspettative degli utenti sui dispositivi mobili.

Aggiungendo i Core Web Vitals e dunque la Page Experience come fattori di ranking, e combinandoli con altri elementi, Google mira ad aiutare i proprietari di siti a creare pagine che gli utenti apprezzano visitare.

Se Google determina che una pagina fornisce un’esperienza utente di alta qualità, in base al segnale dell’esperienza della pagina, probabilmente posizionerà la pagina più in alto nei risultati di ricerca.

Tuttavia, la pertinenza dei contenuti è ancora considerevolmente importante quando si tratta di classifiche e posizionamento.

Google Page Experience: il rilascio effettivo nel 2021

Google annuncia che la Page Experience è fattore di ranking a partire dalla metà di giugno 2021

In effetti non è dato sapere neanche con quale intensità questo upgrade andrà a impattare sulle SERP (Search Engine Results Page).

Inoltre finora non esiste uno strumento specifico per la valutazione dell’esperienza della pagina nel suo insieme, ma al momento è comunque possibile misurare i singoli componenti con tool quali Search Console, Lighthouse, Page Speed ​​Insights e altri.

come misurare i core web vitals

Fonte: Web.dev

Insomma, in questo momento Big G vuole solo fornire gli strumenti per prendere consapevolezza di questo aggiornamento.

Leggi anche Google BERT, il più grande algoritmo di Google Ricerca degli ultimi anni

Condividi

Valentina Iannaco

Mi occupo di Comunicazione Digitale dal 2005. Sono una Blogger e Web Copywriter competente in ambito SEO e mi sono laureata in Comunicazione Digitale e Lingua Inglese con tesi su Web Usability e Web Copywriting. Appassionata di scrittura e delle evoluzioni/rivoluzioni di Google

Lascia un commento

19 − 7 =

Google Page Experience: la User Experience è fattore di ranking su Google

tempo di lettura: 3 min