Come le pagine dei risultati di ricerca modificano il comportamento degli utenti
La Nielsen Norman Group, leader mondiale nelle ricerche di Web Usability e User Experience, ha pubblicato i risultati di uno studio di eyetracking riguardante i comportamenti degli utenti sui motori di ricerca.
Sono state analizzate circa 471 query dei partecipanti di test di usabilità e di tracciamento oculare tra il 2017 e il 2019 e i risultati hanno dimostrato che le nuove pagine dei risultati di ricerca, sempre più ricche di contenuti diversi, modificano la modalità di navigazione degli utenti tra i risultati proposti.
Because today’s #search results pages have many possible complex #layouts, users don’t always process search results sequentially. They distribute their attention more variably across the page than in the past https://t.co/OHQ6RBJJrV #UX #eyetracking
— Nielsen Norman Group (@NNgroup) November 20, 2019
Vediamo di cosa si tratta e cosa significa per la SEO.
🔷Il Modello Flipper
La lettura dei risultati dei motori di ricerca (SERP) è cambiata.
Si è passati dallo schema F-Shaped dove si legge seguendo uno schema che ricorda la forma della lettera “F” (prima la parte superiore in orizzontale, poi un po’ più in basso sempre in orizzontale e infine velocemente in verticale verso il basso) a nuovi modelli di scansione meno lineari che consentono sempre più di minimizzare gli sforzi e massimizzare i benefici nel recupero delle informazioni sul Web.
F-Shaped Pattern – Fonte: Nielsen Norman Group
Oggi, le pagine dei risultati dei motori di ricerca (SERP) sono molto più complesse.
Ogni nuova funzionalità (immagini, video, rich snippet, knowledge graph e così via) modella non solo la SERP, ma anche l’attenzione degli utenti
In passato le persone si sarebbero concentrate sui primi risultati in alto e avrebbero continuato a scorrere la pagina in sequenza verso il basso.
Ora invece anche i normali risultati organici sono diventati più articolati.
Per esempio alcuni siti si presentano con un piccolo search box immediatamente sotto la description, che consente agli utenti di effettuare una ricerca nel sito del brand direttamente nel box principale di Google, quindi senza uscire dalla SERP.
Inoltre adesso lo sguardo e l’interesse degli utenti si distribuiscono in modo non lineare, con rimbalzi continui tra i vari elementi secondo un modello definito “Pinball pattern”, cioè Modello Flipper.
Gli utenti spostano l’attenzione tra risultati organici, mappe, rich snippet, caroselli, annunci, video, foto e altri elementi interattivi.
Questa incredibile varietà di elementi visivi e multimediali svolge un ruolo fondamentale nella fruizione dei contenuti da parte degli utenti, che adesso hanno a che fare con un assortimento di risultati mai visto prima.
Lo sguardo delle persone non è lineare perché da una query all’altra cambiano sia il numero di funzioni che il loro peso visivo. Questo incide notevolmente sulla scansione della pagina, perché è ovvio che la presenza di elementi visivamente interessanti e la loro posizione nella SERP influenzino non solo i siti che offrono questi contenuti ma anche la visibilità dei risultati organici che sono nelle loro vicinanze.
Poiché le pagine dei risultati di ricerca sono diventate così dinamiche e interattive, gli utenti sono costretti a fare prima un’analisi della SERP e poi scelgono il sito che reputano più adatto a soddisfare le loro esigenze.
Questo significa che
Il layout della SERP può influenzare
il comportamento e le azioni delle persone
Dunque i motori di ricerca provano a incoraggiare le persone ad esplorare la SERP molto più del primo risultato.
L’incoerenza dei risultati di ricerca dunque costringe gli utenti a fare un lavoro di elaborazione maggiore rispetto al passato. Sia chiaro, tutto rientra in circa 5,7 secondi di analisi della pagina prima di effettuare la scelta di un sito, ma è comunque uno sforzo in più che occorre obbligatoriamente premiare con contenuti eccellenti.
🔶Non devi essere primo su Google
Il tuo obiettivo è consentire agli utenti di interagire con il tuo sito per qualsiasi ricerca che sia coerente con il tuo business, per questo devi essere visibile in tutte le modalità di ricerca possibili e devi offrire il layout giusto per ogni query.
La ricerca del NNG ha dimostrato che la distribuzione dei clic nella SERP è cambiata e che, nonostante le prime tre posizioni godano del traffico maggiore, i risultati inferiori stanno avendo un numero maggiore di clic rispetto al passato.
Questo significa che le persone sono disposte a scrollare se i contenti sono coinvolgenti e di qualità, spingendosi fino alla sesta posizione.
Mentre si conferma la crescita delle ricerche senza clic soprattutto per semplici attività di ricerca di informazioni come meteo, date di nascita e altro, le opportunità di generare conversioni dal traffico organico sono cresciute per quei siti di contenuti informativi che si posizionano più in basso nella pagina.
E se mi vedono ma non cliccano?😩
Lo studio ha dimostrato che se gli utenti non cliccano sul tuo link la prima volta che lo vedono, saranno stimolati a farlo in una ricerca successiva, in quanto sarà aumentata la familiarità con il tuo brand.
🔷SEO On-SERP: che cos’è e come farla
La SEO on-SERP è il processo di ottimizzazione di una pagina web volto all’obiettivo di raccogliere il maggior numero possibile di visualizzazioni in SERP per aumentare la percentuale di clic (CTR) e generare più traffico organico.
Ecco alcuni consigli per farla al meglio
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Cerca di stare tra le prime 5 posizioni su Google
È vero che essere nella prima pagina di Google è fondamentale, ma se riesci a raggiungere una delle prime 5 posizioni avrai comunque buone probabilità (40–80%) di catturare lo sguardo prezioso degli utenti.
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Offri contenuti multimediali
Gli elementi visivamente attraenti sono le calamite di traffico più potenti.
In particolare, uno studio di Perficient Digital mostra la notevole crescita dei rich snippet e dei caroselli di immagini sui motori di ricerca
Dunque assicurati di ottimizzare immagini, video e per i Featured Snippet in modo da aumentare la visibilità del tuo sito.
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Ottimizza i tuoi profili aziendali sui prodotti Google
Come riportato in un eccellente articolo pubblicato sul blog di SEOZoom
Il 7,5 delle ricerche porta a proprietà Google
Dunque una diretta conseguenza dell’ottimizzazione dei contenuti multimediali è la corretta gestione della tua presenza sulle varie piattaforme di Google, come Google Immagini, YouTube o Mappe.
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Inserisci un box di ricerca
Se il tuo sito è molto grande aggiungi un pulsante di ricerca per facilitare le ricerche degli utenti sia dentro che fuori al tuo sito.
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Cura i contenuti
Fai un ottimo copywriting dei meta tag title e description e dei tuoi testi, utilizzando paragrafi, elenchi puntati e tabelle.
Questo favorirà la leggibilità e aumenterà le possibilità di comparire come risultato zero su Google.
Inoltre ti consentirà di rispondere alle query direttamente dalla SERP e di acquisire autorevolezza agli occhi degli utenti soddisfatti delle tue risposte.
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Lavora sulla scheda Google My Business
Per le attività locali è fondamentale ottimizzare la scheda aziendale Google My Business per apparire tra i primi tre risultati sulle Mappe e anche all’interno della ricerca, soprattutto da mobile.
Preoccupati di aggiornare tutte le informazioni richieste da GMB, aggiungi foto di alta qualità e stimola le recensioni.
🔶Conclusioni: oltre la SEO On-SERP
Google sta cercando di rispondere al maggior numero possibile di query degli utenti direttamente sulla pagina dei risultati dei motori di ricerca.
Dunque se è vero che i classici elenchi di siti hanno ceduto il posto alle ricerche senza clic e che queste generano meno traffico organico, diversificare le fonti di traffico diventa più importante che mai per massimizzare la tua presenza sui motori di ricerca.
Leggi anche: Come ottenere traffico organico fuori da Google
Fonti: Nielsen Norman Group, Delante e Search Engine Land