- Da motore di ricerca a motore di risposta: Google e le ricerche senza clic
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SEO On-SERP: consigli e strategie
- Ottimizza Title e Description
- Cura il copy dei tuoi testi
- Usa le breadcrumbs
- Ottimizza per i sitelink di Google
- Aggiungi i dati di markup
- Analizza le 10 parole chiavi principali per i featured snippet
- Cura e usa la scheda Google My Business
- Fai Ads con il tuo brand
- Cura i profili social per il Knowledge Graph
- Altre linee guida per fare SEO On-SERP
- Conclusioni: è corretto parlare di SEO On-SERP?
Cosa vuol dire ottimizzare per le pagine dei risultati di ricerca (SERP)?
In un precedente articolo ho parlato di come le pagine dei risultati di ricerca (SERP) siano in grado di modellare le modalità di navigazione, l’attenzione e comportamento degli utenti tra i vari elementi multimediali (mappe, risultati organici, rich snippet, caroselli, ricerche correlate, annunci, video, foto e altro).
In effetti le SERP sono più ricche che mai di elementi visivi di ogni genere, soprattutto interattivi come le esperienze 3D da mobile.
Da questa evoluzione dei risultati di ricerca organica è nata l’esigenza dei marketer di fare SEO on-SERP, cioè di ottimizzare una pagina web al fine di raccogliere il maggior numero possibile di visualizzazioni in SERP per aumentare la percentuale di clic (CTR) e generare più traffico organico.
“Oh no! Un’altra SEO? 😱”
Vediamo di preciso di cosa si tratta.
Da motore di ricerca a motore di risposta: Google e le ricerche senza clic
Google sta cercando di rispondere a un gran numero di query degli utenti direttamente sulla pagina dei risultati, dando vita al fenomeno delle ricerche senza clic attualmente in fortissima ascesa.
Fonte: Sparktoro
Come trattato anche su un interessante contributo di SEOZoom, di recente Rand Fishkin ha pubblicato un articolo con una serie di slide che trattano l’attuale erosione di clic a discapito del traffico organico e ha definito non solo Google come un motore di risposta, ma un vero e proprio competitor di tantissimi siti web.
In effetti Google si sta mettendo in diretta concorrenza con siti che trattano:
- Voli
- Meteo
- Hotel
- Destinazioni
- Ristoranti o locali
- Testi di canzoni
- Informazioni sportive
- Imprese locali
E poi traduzioni, cambio valuta, calcolatrice, definizioni (che addirittura vengono risposte direttamente da Chrome senza neanche entrare in SERP) e molto altro, oltre ai classici annunci a pagamento che compaiono fissi above the fold.
Per non parlare dell’accelerata di Big G all’ottimizzazione di Google Shopping, pronto a mettersi in concorrenza con i grandi colossi dell’e-commerce.
Insomma di tratta di uno scenario sempre più competitivo in cui fare affidamento alla classica prima posizione può risultare addirittura poco fruttuoso.
Vediamo come fare in modo che il nostro sito non sparisca tra questi nuovi risultati.
SEO On-SERP: consigli e strategie
In un precedente post avevo già accennato ad alcuni consigli di SEO On-SERP, ma qui li approfondisco e ne aggiungo di nuovi, grazie ad alcuni spunti offerti dagli interessanti siti che troverai alla fine dell’articolo.
Ecco dunque alcune linee guida per fare SEO On-SERP
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Ottimizza Title e Description
Se è vero che le persone non hanno bisogno di cliccare per trovare risposte alle loro domande, offri loro la soluzione direttamente nei meta tag.
Ne guadagnerai di autorevolezza agli occhi dell’utente (e di Google) nella sua prossima ricerca.
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Cura il copy dei tuoi testi
Usa paragrafi, tabelle, elenchi puntati e tag di intestazione per puntare ai featured snippet.
Adatta i contenuti alle risposte dirette: aggiorna titoli e sottotitoli creando una risposta precisa immediatamente al di sotto di questi, sotto forma di un paragrafo di circa 45 parole, un elenco o una tabella.
Leggi anche: Come scrivere contenuti di qualità sul Web
Le breadcrumbs (letteralmente “briciole di pane”) aiutano l’utente a capire la sua posizione all’interno del sito e a Google per avere un’idea precisa della struttura, che renderà visibile in SERP.
Questo aumenterà le percentuali di clic (o CTR) dunque le possibilità di conversione.
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Ottimizza per i sitelink di Google
I sitelink sono dei link interni ad alcune sezioni del sito che vengono mostrati al di sotto dell’url principale
Fonte: Guida di Search Console
Se il tuo sito è molto articolato offri una chiara struttura di navigazione con categorie, anchor text e meta tag alt ottimizzati.
Sebbene non sia possibile forzare Google nella visualizzazione dei sitelink è possibile seguire queste utili pratiche per aumentare la possibilità che vengano mostrati sul motore di ricerca.
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Aggiungi i dati di markup
I dati strutturati per prodotti, recensioni o ricette possono essere utili a far apparire il sito come rich snippet.
Per approfondire: Come funzionano i dati strutturati
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Analizza le 10 parole chiavi principali per i featured snippet
Controlla il tuo attuale posizionamento organico e se alcune delle parole chiavi principali (soprattutto quelle long-tail) sono già ottimizzate per gli snippet in primo piano.
In caso negativo, inizia a lavorare seguendo i consigli che ti ho dato precedentemente.
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Cura e usa la scheda Google My Business
Per le attività locali ottimizzare il profilo aziendale Google My Business ti consentirà di comparire tra i primi tre risultati sulle Mappe.
Preoccupati di aggiornare tutti i dati richiesti, dalle foto alle informazioni di contatto a quelle relative agli orari di apertura-chiusura.
Per approfondire: SEO locale per Hotel: come ottimizzare per le ricerche locali
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Fai Ads con il tuo brand
Assicurati che nelle campagne attive sia menzionato il nome della tua azienda.
Non lasciare che nessun intermediario faccia advertising con il tuo nome e integra una strategia di annunci a pagamento alla SEO organica.
Il Knowledge Graph di Google è un riquadro che contiene diverse informazioni (logo, nome del sito, link e dati strutturati) e viene visualizzato per alcune query di ricerca come personaggi famosi, luoghi, città, opere d’arte, film e altro.
Si presenta sotto forma di scheda informativa a destra della SERP o in alto a carosello.
Consente di mostrare anche informazioni relative ai social, utilizzando il markup dei dati strutturati per specificare i tuoi preferiti.
Vai ai profili social supportati
Altre linee guida per fare SEO On-SERP
- Cercare di raggiungere una delle prime 5 posizioni su Google
- Offrire contenuti multimediali come video e immagini
- Ottimizzare i profili aziendali sui vari prodotti Google (Immagini, Video e Mappe)
- Inserire un box di ricerca se il sito è molto articolato
Conclusioni: è corretto parlare di SEO On-SERP?
Personalmente credo che la SEO On-SERP non sia una nuova SEO, ma un modo più completo di ottimizzare un sito web nel 2020.
Significa renderlo visibile per molteplici fonti di traffico e accessibile attraverso contenuti di formati diversi, da quelli testuali a quelli multimediali.
Vuol dire renderlo fruibile da un ampio ventaglio di canali perché l’utente onlife, cioè iperconnesso, può essere ovunque e soprattutto interagisce con il brand utilizzando tutti i punti di contatto (touchpoint) che questo gli mette a disposizione.
E se la SERP non esistesse più?
Con un post sul blog Google ha annunciato l’arrivo del Continuous Scrolling, cioè lo scorrimento continuo da mobile al posto della classica SERP divisa in pagine.
Beginning today, continuous scrolling is starting to roll out to Google Search for most English searches on mobile devices in the US. Learn more: https://t.co/ulPL0EaKV0 pic.twitter.com/W0iwL3fdy6
— Google SearchLiaison (@searchliaison) October 14, 2021
Questo significa che quando arriviamo alla fine della prima pagina dei risultati di ricerca, i successivi risultati saranno caricati automaticamente con le informazioni pertinenti fino a raggiungere circa quattro pagine. Dopo questi primi 40 siti web comparirà il pulsante “See more” che consentirà di proseguire e di mostrare altre pagine posizionate.
Dunque avremo a che fare con un motore di ricerca sempre più fluido e simile a un feed, dove ci sarà da prestare maggiore attenzione ai contenuti visivi e a soddisfare gli intenti di ricerca degli utenti.
Leggi anche: Come ottenere traffico organico fuori da Google
Fonti: Search Engine Journal, Delante e 417 Marketing